Nuova Riveduta:

Numeri 20:8

«Prendi il bastone; tu e tuo fratello Aaronne convocate la comunità e parlate a quella roccia, in loro presenza, ed essa darà la sua acqua; tu farai sgorgare per loro acqua dalla roccia e darai da bere alla comunità e al suo bestiame».

C.E.I.:

Numeri 20:8

«Prendi il bastone e tu e tuo fratello Aronne convocate la comunità e alla loro presenza parlate a quella roccia, ed essa farà uscire l'acqua; tu farai sgorgare per loro l'acqua dalla roccia e darai da bere alla comunità e al suo bestiame».

Nuova Diodati:

Numeri 20:8

«Prendi il bastone; tu e tuo fratello Aaronne convocate l'assemblea e davanti ai loro occhi parlate alla roccia, ed essa darà la sua acqua; così farai sgorgare per loro acqua dalla roccia e darai da bere all'assemblea e al suo bestiame».

Riveduta 2020:

Numeri 20:8

“Prendi il bastone; e tu e tuo fratello Aaronne convocate la comunità e parlate a quella roccia, in loro presenza, ed essa darà la sua acqua; e tu farai sgorgare per loro l'acqua dalla roccia e darai da bere alla comunità e al suo bestiame”.

La Parola è Vita:

Numeri 20:8

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Numeri 20:8

'Prendi il bastone; e tu e tuo fratello Aaronne convocate la raunanza e parlate a quel sasso, in loro presenza, ed esso darà la sua acqua; e tu farai sgorgare per loro l'acqua dal sasso, e darai da bere alla raunanza e al suo bestiame'.

Ricciotti:

Numeri 20:8

«Prendi la verga, e tu ed Aronne tuo fratello radunate il popolo; presente il popolo, comandate a quel masso, e darà acqua. Quando avrai cavato l'acqua dal masso, ne beverà tutto il popolo co' suoi animali».

Tintori:

Numeri 20:8

«Prendi la verga, raduna il popolo, e in sua presenza tu e il tuo fratello Aronne parlate alla pietra, ed essa darà acqua; e dall'acqua fatta sgorgare dalia pietra sarà dissetato il popolo con i suoi giumenti».

Martini:

Numeri 20:8

Prendi la verga, e raduna il popolo tu, e Aronne tuo fratello, e alla loro presenza parlate alla pietra, ed ella darà dell'acque. E quando avrai cavata l'acqua dalla pietra, berà tutto il popolo, e i suoi giumenti.

Diodati:

Numeri 20:8

Piglia la verga; e tu ed Aaronne, tuo fratello, adunate la raunanza, e parlate a quel sasso, in presenza loro; ed esso darà la sua acqua, e tu farai loro uscir dell'acqua del sasso, e darai da bere alla raunanza e al lor bestiame.

Commentario abbreviato:

Numeri 20:8

Capitolo 20

Il popolo giunge a Sin, mormora per l'acqua, Mosè chiede di colpire la roccia, l'infermità di Mosè e Aronne Num 20:1-13

Agli israeliti viene rifiutato il passaggio attraverso Edom Num 20:14-21

Aronne lascia la carica di sacerdote a Eleazar e muore sul monte Or Num 20:22-29

Versetti 1-13

Dopo trentotto anni di noiosa permanenza nel deserto, gli eserciti di Israele avanzarono di nuovo verso Canaan. Non c'era acqua per la comunità. Viviamo in un mondo di mancanza e, ovunque ci troviamo, dobbiamo aspettarci di incontrare qualcosa che ci metta fuori gioco. È una grande misericordia avere acqua in abbondanza, una misericordia di cui, se ne trovassimo la mancanza, dovremmo riconoscere maggiormente il valore. A questo punto mormorarono contro Mosè e Aronne. Parlarono con lo stesso linguaggio assurdo e brutale dei loro padri. Ciò rendeva ancora più grave il loro crimine: dopo aver sofferto così a lungo per il malcontento e la sfiducia dei loro padri, si arrischiavano a fare gli stessi passi. Mosè deve di nuovo, in nome di Dio, far scaturire l'acqua da una roccia per loro; Dio è in grado come sempre di fornire al suo popolo ciò che gli è necessario. Ma Mosè e Aronne hanno agito male. Si sono presi gran parte della gloria di quest'opera di meraviglia: "Dobbiamo andare a prendere l'acqua?". Come se ciò avvenisse grazie a un qualche potere o valore proprio. Dovevano parlare alla roccia, ma la colpirono. Perciò viene loro imputato di non aver santificato Dio, cioè di non aver dato a lui solo la gloria di questo miracolo che era dovuta al suo nome. E poiché il popolo li provocava, Mosè parlò con le sue labbra in modo sconsiderato. La stessa superbia dell'uomo vorrebbe ancora usurpare l'ufficio del Mediatore designato e diventare per noi stessi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione. Un tale stato di indipendenza peccaminosa, una tale ribellione dell'anima contro il suo Salvatore, la voce di Dio condanna in ogni pagina del Vangelo.

Riferimenti incrociati:

Numeri 20:8

Nu 21:15,18; Eso 4:2,17; 7:20; 14:16; 17:5,9
Ge 18:14; Gios 6:5,20; Sal 33:9; Mat 21:21; Mar 11:22-24; Lu 11:13; Giov 4:10-14; 16:24; At 1:14; 2:1-4; Ap 22:1,17
Nu 20:11; Ne 9:15; Sal 78:15,16; 105:41; 114:8; Is 41:17,18; 43:20; 48:21

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